BIOGRAFIA SU FEDERICO I BARBAROSSA

Federico I Barbarossa fu re di Germania e imperatore del Sacro Romano Impero dal 1152 al 1190.

UN IMPERATORE AUTORITARIO

Federico Barbarossa salì sul trono di Germania nel 1152, alla morte dello zio Corrado III. Dopo aver represso le rivolte dei principi tedeschi e consolidato il suo potere in Germania, manifestò subito l’intenzione di riportare sotto l’autorità imperiale i comuni italiani che avevano disobbedito agli ordini regi. Nel 1155 arrivò per la prima volta in Italia e riportò in fretta l’ordine con la distruzione di Tortona; ottenuta la corona di re d’Italia, scese fino a Roma per farsi incoronare imperatore dal papa.

Tra il 1158 e il 1183 il Barbarossa fu costretto a scendere ben cinque volte in Italia per imporre la sua autorità sui Comuni lombardi e sul pontefice. Nel 1162 rase al suolo Milano e Crema e nel 1167 occupò Roma, costringendo il papa a scappare in Francia. Nonostante la sua ferocia, le città lombarde non si arresero alla violenza e si unirono nella Lega Lombarda, che ottenne anche la protezione del pontefice. Dopo anni di scontri e di battaglie, nel 1176 la Lega riuscì a sconfiggere l’imperatore nella battaglia di Legnano e a ottenere la firma di un accordo di pace che garantiva ampia autonomia ai Comuni lombardi.

Abbandonata la penisola italiana, Federico Barbarossa affidò la reggenza dell’impero al figlio e partì per la terza Crociata per liberare Gerusalemme, invasa dal sultano d’Egitto Saladino. Morì nel 1190, mentre guadava un fiume nell’odierna Turchia.

 


OSSERVA CON ATTENZIONE I DIPINTI. SUL TUO QUADERNO DI LAVORO FAI L'ANALISI DESCRITTIVA DEL DOCUMENTO, E LA SINTESI DEL BRANO (non più di 5/6 righi)

Federico I, Imperatore dei Romani (illustrazione di Karl Von Blass)


Dipinto di Amos Cassolli , ritrae la feroce battaglia di Legnano, avvenuta il 29 Maggio del 1176


Questo lungo periodo di guerre si concluse con la storica e leggendaria battaglia di Legnano, avvenuta il 29 Maggio del 1176. Leggendaria poiché si fantasticò molto su tale evento con la presenza di Alberto da Giussano alla guida della “Compagnia della morte”. Si dice che l’esercito imperiale, intento a terminare lo scontro con un cruento assalto al carroccio (un carro a quattro ruote che trasportava araldi ed insegne comunali). Le milizie della Lega Lombarda si schierarono in tre cerchi concentrici a difesa del carroccio. Ma quando i primi due cerchi caddero e si iniziò a pensare che pure il terzo ed ultimo avrebbe fatto la stessa fine, giunse in loro soccorso la Compagnia della morte (la cavalleria composta da 900 cavalieri d’élite) capitanata da Alberto da Giussano, che respinse e sbaragliò l’armata imperiale. I cronisti raccontarono che, nella foga della battaglia, il Barbarossa fu disarcionato dal suo cavallo e cadde al suolo. I suoi soldati lo diedero per morto e per questo motivo, presi dalla paura e dalla disorganizzazione, si ritirarono in una fuga drammatica, ove molti morirono annegati nel Ticino. Federico, invece, riuscì a fuggire a piedi dal campo di battaglia.

Non sappiamo se Alberto da Giussano fosse veramente esistito. Le fonti non raccontano nulla di lui e, essendosi distinto come il salvatore della Lega Lombarda, si presume che un minimo di letteratura epica, di omaggi e quant’altro fosse dovuta; non disponiamo invece di nessuna fonte che ne osanni le gesta. Il tutto si risolse con la Pace di Costanza, ove Federico Barbarossa concesse moltissime libertà ai Comuni dell’Italia settentrionale. La battaglia di Legnano, nei secoli successivi, non restò nella memoria degli italiani poiché non vi era ancora un’appartenenza nazionale. Ritornò in auge solo nel XIX secolo quando la nostra penisola venne attraversata dai fermenti patriottici atti a cacciare la presenza austriaca dal suolo italiano, tanto da essere citata nel testo integrale dell’Inno di Mameli. E lo stesso Giuseppe Garibaldi, ad unità ormai completata (1862) visitò Legnano (in Provincia di Milano) e parlò ai suoi cittadini, incitandoli ad erigere un monumento a tale scontro affinché non si perdesse più dalla memoria nazionale.


Monumento ad Alberto da Giussano, realizzato da Enrico Butti (1897-1900), Legnano (MI)


LEGGI IL TESTO e ascolta la canzone SU BARBAROSSA


Il prode Federico chiamato Barbarossa
Si trova celato in un monte incantato
E lì non è mai morto, ma vive ancora adesso
Nel castello fatato nel sonno s'è adagiato, nel sonno s'è adagiato!

Lassù con sé ha portato d'Europa lo splendore,
Ma lo riporterà nel tempo dell'onore
Trono di Federico Barbarossa tutt'è d'avorio bianco
Un tavolo di marmo accoglie il capo stanco, accoglie il capo stanco!

La sua barba di fuoco figlia del firmamento
Cresce attraverso il tavolo su cui appoggia il mento
Il capo scuote ed apre gli occhi color del mare
E dopo lungo tempo un bimbo fa chiamare, un bimbo fa chiamare!

Nel sonno dice al bimbo: «Va fuori dal maniero,
Guarda se attorno al monte volteggia un corvo nero
Se il vecchio corvo nero lì vola senza affanni
Dovrò quassù dormire ancora per cent'anni, ancora per cent'anni!»

Ma se il cielo d'aprile splende sul mio maniero
Se l'aquila vola portatemi il destriero
E se pei monti udite i corni risuonare
Portatemi la spada è tempo di tornare, è tempo di tornare!



PER IL LAVORO DA FARE  A CASA, VAI ALLA SEZIONE DOWNLOAD


BIOGRAFIA SU FEDERICO II SVEVIA

Federico II,  conosciuto poi come "stupor mundi", era figlio di Enrico VI (a sua volta figlio di Federico Barbarossa) e Costanza d'Altavilla. 
Quando Enrico VI muore (a 32 anni, nel 1198), Federico ha solo 4 anni ed eredita la corona imperiale e quella del Regno Normanno (che comprendeva Sicilia ed Italia meridionale).
Federico è troppo piccolo per governare, quindi viene cresciuto dalla madre e affidato alla protezione di Papa Innocenzo III. In quel periodo, in Germania, ci furono violente lotte per la successione (in pratica, i principi tedeschi cercavano di conquistare il potere per diventare essi stessi imperatori).
Queste lotte terminano nel 1220 quando Federico viene incoronato imperatore da Papa Onorio III.

Politica di Federico in Italia meridionale
Nel Regno di Sicilia Federico costruisce uno stato monarchico centralizzato
--->praticamente tutto il potere era concentrato nelle sue mani. Per controllare il territorio Federico fece costruire molti castelli e concesse pochissima autorità ai governi delle città: tutto doveva dipendere dal governo centrale.
Molto importante fu la rete di funzionari che Federico adottò per l'amministrazione fiscale e per quella della giustizia: fu istituita la Magna Curia, cioè una specie di tribunale che serviva proprio ad amministrare la giustizia nel territorio. Le figure più importanti della Magna Curia erano il Mastro Giustiziere (amministrazione della giustizia) e il Mastro Camerario (finanze e amministrazione dei beni).
Molta attenzione fu dedicata da Federico alle finanze del Regno: le tasse erano importanti perché servivano a finanziare le spese dello stato e quindi c'erano molti funzionari che giravano per il territorio e riscuotevano le tasse.

Politica di Federico nell'Italia settentrionale
Federico desiderava più di tutto riuscire a unificare il suo Regno, ma i comuni e le città del centro/nord Italia si opposero sempre ai suoi tentativi di conquista. Federico lottò a lungo anche per conquistare i territori del papato, ma dovette arrendersi e non riuscì mai ad unificare tutto il territorio sotto il suo potere.

Politica di Federico in Germania
In Germania, a differenza di quanto aveva fatto nel Regno di Sicilia, Federico non creò uno stato monarchico centralizzato, ma cercò sempre l'appoggio e la fiducia dei principi tedeschi per mantenere saldo il suo potere.

Scomunica e Crociata
Federico aveva promesso al papa di partecipare alle Crociate per difendere la fede cristiana in Terra Santa, ma poi non era mai riuscito a partire. Per questo fu scomunicato da papa Gregorio IX.
Finalmente, Federico parte per una crociata nel 1228. La differenza è che invece di combattere come tutti avevano fatto prima di lui, preferì usare la diplomazia e grazie a degli accordi riuscì ad ottenere Gerusalemme, il Santo Sepolcro, Betlemme e Nazareth.
Fu un ottimo risultato: ottenuto per di più senza che nessuno morisse in combattimento, ma il Papa non fu contento della cosa.

Morte e declino dell'impero
Federico muore improvvisamente nel 1250, mentre sta preparando un'altro attacco contro i comuni del nord che ancora gli opponevano resistenza. Il suo tentativo di unificare il regno non si realizzò mai, anzi, da allora, piano piano, l'impero si avviò verso un declino da cui non si riprenderà mai più.


UN VIAGGIO CON FEDERICO II



METTI A CONFRONTO I DUE IMPERATORI. COSA EMERGE DELL'UNO E COSA DELL'ALTRO? LAVORO DI SINTESI SUL TUO QUADERNO.